Come ci comprotiamo quando facciamo parte di una comunità o di gruppi impegnati in società o semplicemente in parrocchia, in famiglia? Siamo tutti per uno e uno per tutti?
L'amore reciproco crea una
comunità viva
di Chiara Lubich
Un solo corpo
Hai mai frequentato
una comunità viva di cristiani veramente autentici? (...) Se sì, avrai notato
che vi sono molte funzioni in coloro che la compongono:
chi ha il dono di
parlare e ti comunica realtà spirituali che ti toccano l'anima;
chi ha il dono
d'aiutare, di assistere, di provvedere e ti fa meravigliare di fronte ai
successi raggiunti a beneficio di quanti soffrono;
chi insegna con
tanta sapienza da infonderti una nuovissima forza alla fede che già possiedi,
chi ha l'arte di
organizzare, chi di governare;
chi sa capire
quelli che avvicina ed è distributore di consolazione ai cuori che ne
abbisognano.
Sì, tutto questo
puoi sperimentare, ma soprattutto ciò che ti colpisce in una comunità così viva
è l'unico spirito che tutti informa e ti sembra di sentir aleggiare e fa di
quella originale società un unum, un solo corpo.
Anche Paolo, e lui
in modo particolare, si è trovato di fronte a comunità cristiane vivissime,
suscitate proprio dalla sua straordinaria parola. Una di queste era quella,
giovane, di Corinto, nella quale lo Spirito Santo non era stato parco nel
diffondere i suoi doni o carismi, come si chiamano. (...) Sennonché, questa
comunità, fatta l'esperienza esaltante dei vari doni elargiti dallo Spirito
Santo, aveva conosciuto anche rivalità o disordini, proprio fra coloro che ne
erano stati beneficiati.
Fu necessario
allora rivolgersi a Paolo, che era ad Efeso, per avere dei chiarimenti. Paolo
non esita e risponde in una delle sue straordinarie lettere, spiegando come
vadano usate queste grazie particolari. Egli spiega che esiste diversità di
carismi, diversità di ministeri, come quello degli apostoli o dei profeti o dei
maestri, ma che uno solo è il Signore da cui provengono. Dice che nella
comunità esistono operatori di miracoli, di guarigioni, persone portate in modo
eccezionale all'assistenza, altre al governo, come esiste chi sa parlar lingue,
chi le sa interpretare, ma aggiunge che uno solo è Dio da cui hanno origine.
(...)
Paolo, pur pensando
a doni particolari che riguardavano proprio la vita della comunità, è
dell'avviso che ogni membro di essa ha la sua capacità, il suo talento da far
trafficare per il bene di tutti, e ognuno deve essere contento del proprio.
(...)
Se ognuno è
diverso, ognuno può essere dono per gli altri, e con ciò essere sé stesso e
realizzare il proprio disegno di Dio nei confronti degli altri. E Paolo vede
nella comunità, in cui i diversi doni funzionano, una realtà cui dà uno
splendido nome: Cristo. Il fatto è che quell'originale corpo che compongono i
membri della comunità è veramente il Corpo di Cristo. Cristo infatti continua a
vivere nella sua Chiesa e la Chiesa è il suo corpo.
Nel battesimo, lo
Spirito Santo incorpora in Cristo il credente, che viene inserito nella
comunità. E lì tutti sono Cristo, ogni divisione è cancellata, ogni
discriminazione è superata. Se il corpo è uno, i membri della comunità
cristiana attuano bene il loro nuovo modo di vivere se realizzano fra loro
l'unità, quell'unità che suppone la diversità, il pluralismo.
La comunità non
assomiglia ad un blocco di materia inerte ma ad un organismo vivente con
diverse membra. Il provocare le divisioni è, per i cristiani, fare il contrario
di quanto devono. Come allora vivrai questa nuova Parola che la Scrittura ti
propone?
Occorre che tu
abbia un grande rispetto per le varie funzioni, per i doni e i talenti della
comunità cristiana. Bisognerà che tu dilati il cuore su tutta la varia
ricchezza della Chiesa e non solo della piccola Chiesa che frequenti e ti è
nota, come la comunità parrocchiale o l'associazione cristiana cui tu sei
legato, oppure il movimento ecclesiale di cui sei membro, ma della Chiesa
universale, nelle sue molteplici forme ed espressioni.
Tutto devi sentir
tuo, perché sei parte di questo unico corpo. E allora, come tieni in
considerazione e proteggi ogni membro del tuo corpo fisico, così devi fare per
ogni membro del corpo spirituale. (...) L'essenziale poi è che tu possegga quel
carisma che, come annunzia Paolo, supera tutti gli altri ed è l'amore: l'amore
per ciascun uomo che incontri, l'amore per tutti gli uomini della terra. È con
l'amore, con l'amore reciproco, che le molte membra possono essere un sol
corpo.
23-12-2008 di Chiara Lubich
fonte: Città Nuova
Parola di
Vita: «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio"» Mt
5, 8
P. Luigi Vitulano, omi
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