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giovedì 19 febbraio 2015

Le malattie dell'educazione : il rachitismo



COME DON BOSCO
 Di PINO PELLEGRINO bollettino salesiano gennaio 2015

Il messaggio pedagogico più urgente, oggi: «Genitori, per favore, crescete!».
I nostri ragazzi hanno bisogno di riempirsi gli occhi di adulti limpidi, ben definiti. Hanno bisogno di padri e di madri che si comportino da genitori, non da amici.

C'è da augurarsi che nessuno dei lettori sia ammalato della malattia di cui dobbiamo (sì, lo sentiamo come dovere!) parlare in questo mese: il rachitismo.

I medici ci dicono che chi è affetto da rachitismo è carente di vitamina D, per cui l'ossificazione è ostacolata e la crescita bloccata ed ecco l'uomo debole, fragile, non cresciuto, non virile, non energico e forte. E’ chiaro che qui non parliamo di rachitismo fisico, ma di rachitismo psichico, di infantilismo spirituale.
Parliamo di educatori non cresciuti 'dentro'. Ne parliamo come obbligo morale, come abbiamo detto, perché il rachitismo psichico colpisce al cuore l'educazione e la distrugge!

È noto a tutti che 'educare' equivale a 'far emergere', a 'suscitare' l'Uomo nascosto in ogni bambino che approda sulla Terra, così come Michelangelo ha fatto emergere il capolavoro del David nascosto nel blocco di marmo.
Ebbene, sta qui il cuore del nostro ragionamento: può far emergere una persona solo chi è emerso, solo chi ha fatto in sé l'esperienza della crescita! In breve: può far crescere solo chi è cresciuto! Chi è bonsai, non potrà mai far emergere sequoie (le piante più alte della Terra).
Ecco perché il rachitismo psichico è la malattia pedagogica più grave in assoluto.

Come si vede, il discorso si fa serio perché il punto nevralgico dell'emergenza pedagogica che è sotto gli occhi di tutti, sta nel fatto che oggi la gente cresce sempre più, mentre gli Uomini simpaticamente Uomini, gli Uomini riusciti che dimostrano la bellezza di appartenere alla specie umana, diminuiscono!

Stiamo scivolando nel piagnisteo? No! Stiamo facendo una riflessione ad alta voce per lanciare il messaggio pedagogico più urgente, oggi: "Genitori, per favore, crescete!".
I nostri ragazzi hanno bisogno di riempirsi gli occhi di adulti limpidi, ben definiti. Hanno bisogno di padri e di madri che si comportino da genitori, non da amici.
L'allarme è così urgente che vien lanciato da tutte le sponde.

La scrittrice Elena Loewenthal ci avvisa: «I nostri poveri adolescenti, già confusi per i fatti loro, potrebbero trarre danni irreparabili dal confronto con gli adulti marmocchi, resistenti alla crescita e tanto più se sono i propri genitori. Quindi mamme e papà, mammine palestrate e paparini frizzanti, bando agli affanni del giovanilismo coatto. È arrivata finalmente l'ora di crescere!».

Sulla stessa lunghezza d'onda della scrittrice è don Antonio Mazzi quando ci manda a dire che «L'anello debole della nostra società sono i quarantenni, non i quindicenni. La fragilità dei quarantenni è spaventosamente patologica: uomini grandi, ma piccoli; potenti, ma fragili; ricchi, ma vuoti; sempre amanti, mai mariti!».

Il rachitismo psichico tanto diffuso dovrebbe darci la sveglia. La pedagogia è stata stampata su carta migliaia di volte, in milioni di copie. La trovi in tutte le lingue. Eppure l'umanità è ancora ferma. Che cosa aspetta?
Aspetta Uomini di fatti, non di fiato, Uomini riusciti: personalità d'alto fusto. Poi si muoverà! 


UN UOMO RIUSCITO
• L'Uomo riuscito è esistito! È esistito l'Uomo che ha tratto da sé tutto il volume dell'uomo. Un capolavoro di umanità. Aveva un nome preciso: si chiamava Gesù! Si cerchi fin che si vuole, ma non si trova uno che possa superarlo!
• Lo dicono tutti, anche quelli che non lo seguono, tanto è impegnativo.
• Persino un ateo come il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900) ha dovuto ammettere che "da Cristo in giù è solo pianura!".
• Ci spiace non poter provare in questa sede (l'abbiamo fatto altrove) che Gesù è la personalità più alta e più significativa di tutta la storia. Qui ci limitiamo a trarre una conseguenza. Se è vero che Gesù è la Cima, non far incontrare i nostri ragazzi con Cristo, nascondere loro la sua conoscenza, può configurarsi come un vero reato: un reato pedagogico! È privarli della 'terapia' più sicura che guarisce l'uomo e lo fa crescere più in fretta: la 'Cristoterapia'. 

QUESTO DICO AL FIGLIO ADOLESCENTE
• La vita ha il gusto che le dai.
• Va' in giro con la tua faccia, non con quella da fotocopia!
• Si può essere notevoli, senza essere notati.
• "Non esiste bellezza senza personalità" (Sofia Loren).
• Il sorriso trasforma i brufoli in ali.
• La festa è nel cuore, non nel bicchiere di liquore.
• Guarda in alto, non in aria!
• La vita è più mitica di quanto ti immagini! 

PRENDO NOTA
• Non voglio far pensare che diventare adulti significhi diventare noiosi.

• Il figlio non è una medaglia da appendere al collo: non lo obbligo a fare gli straordinari per dimostrare d'aver messo al mondo un fenomeno!

• Si inganna il figlio a farlo crescere con il sedere nel burro.

• Chi ama i fiori non li calpesta, né li coglie per sé, ma li lascia crescere, liberi e belli, nel prato.

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