Mamma e papà, testimonial del
Vangelo
In questa seconda parte si vuol trovare un'intesa di partecipazione dei genitori alla formazione cristiana dei loro figli: risvegliare i ricordi dell'infanzia quando i genitori, anche se analfabeti ci insegnavano le prime preghiere che a loro volta avevano appreso dai nostri nonni. I tempi sono cambiati, la preparazione dei genitori intellettuale dei genitori pure, ciò che renderebbe più agevole la loro partecipazione, tenendo conto che anche i ragazzi non sono quelli di una volta.
Con la mano sul petto, forse anche noi genitori avremmo qualcosa da rimproverarci in fatto di frequenza religiosa: la Chiesa tutta ha bisogno di noi, in attesa di un risveglio primaverile dei cuori.
Con la mano sul petto, forse anche noi genitori avremmo qualcosa da rimproverarci in fatto di frequenza religiosa: la Chiesa tutta ha bisogno di noi, in attesa di un risveglio primaverile dei cuori.
Seconda parte: Lettera del vescovo di Pinerolo ai genitori , educatori nel cammino dell’Iniziazione Cristiana dei figli
Nei primi anni di vita si prepara
il futuro
Il mio pensiero va prima di tutto
alle famiglie che hanno bambini da zero a sei anni. È questo un
tempo particolarmente ricco di
speranza.
È importante che vi prepariate con
impegno alla celebrazione del Battesimo dei vostri figli. Il
Signore li vuole rendere partecipi
del dono della sua vita divina. Infatti, ricevere il Battesimo è essere “immersi”
nella vita di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Da quel momento ciascuno
di noi non ha soltanto più un orizzonte terreno, ma eterno. Sarà certamente un
giorno di festa che lascerà una traccia profonda nella vostra vita. Rivolgetevi
al vostro parroco, se è possibile ancora prima che nasca il bambino, per
comunicargli questa bella notizia. Ne sarà certamente contento. Vi accoglierà
con molta cordialità, gioia e premura. Vi proporrà due o tre incontri
in preparazione al Battesimo.
Credetemi, sono molto utili,
perché vi aiutano a comprendere il dono che vostro figlio sta per ricevere e
mettono a fuoco quali sono i vostri compiti e le vostre responsabilità come
genitori cristiani. Potrete così conoscere più da vicino il vostro parroco e
stabilire con lui un rapporto di autentica amicizia e collaborazione.
Questi incontri, forse, non li
farà da solo ma con l’aiuto di una coppia di sposi, genitori come
voi, che porterà la sua bella
esperienza educativa.
Dopo il Battesimo, la vostra
comunità parrocchiale continuerà a seguirvi. La parrocchia la
dovete sentire come la vostra
casa. Nei primi anni di vita, il bambino è particolarmente
sensibile a ricevere stimoli che
incideranno sul suo futuro. Occorre non sprecare questo tempo.
Quante esperienze religiose si
possono trasmettere ai figli tenendoli ancora tra le braccia! L’amore di Dio si
sperimenta attraverso il vostro amore. Ad esempio, pregare insieme in famiglia
è un’esperienza molto bella. Ho visto dei genitori piangere, guardando il loro
piccolo pregare.
Nel periodo dopo il Battesimo sino
ai sei anni, il vostro parroco vi inviterà periodicamente a
degli incontri insieme ad altre
famiglie, per aiutarvi a capire le fasi di crescita del vostro bambino
e ad accompagnarlo nel suo
sviluppo non soltanto umano, ma anche di fede. Essere genitori educatori è
un’arte e bisogna impararla.
Incontrandovi con altre famiglie
che hanno bambini potrete fare insieme uno stesso cammino, condividere esperienze
e scelte, e stringere anche fruttuose amicizie.
Catechismo sì, ma non senza di
voi
I bambini crescono e giunge il
momento in cui andrete in parrocchia per chiedere al parroco
quando vostro figlio può iniziare
il catechismo con gli altri suoi coetanei. Tra le domande che gli porrete, forse,
ci sarà anche questa: “Quando farà la Prima Comunione?” Oppure: “Quando farà la
Cresima?” Se guardiamo bene le
cose, forse non sono queste le prime domande da fare.
Desidero, invece, aiutarvi a
comprendere che il catechismo non ha come scopo ultimo e principale
la celebrazione dei sacramenti.
Il fine della catechesi dell’Iniziazione Cristiana non è
preparare ai sacramenti ma introdurre nella
comunità cristiana attraverso i sacramenti,
che sono come i passaggi e i momenti alti del cammino.
La catechesi di Iniziazione Cristiana non è, dunque,
semplicemente un insegnamento dottrinale,
né “distribuzione” di sacramenti, ma una introduzione
alla vita cristiana che coinvolge tutta
la vita. Si
potrebbe dire che è un apprendistato.
Ma per fare questo, la vostra famiglia non deve stare ai
margini. Vi trascrivo alcuni pensieri tratti da un documento dei vescovi
italiani che ha segnato l’inizio del rinnovamento della catechesi: “Insostituibile
è la partecipazione dei genitori nella preparazione dei figli ai
sacramenti della
Iniziazione Cristiana. In tal modo non solo i figli vengono
adeguatamente introdotti nella vita ecclesiale, ma tutta la famiglia vi
partecipa e cresce: i genitori stessi annunciando ascoltano, insegnando
imparano”
Mamma e papà, testimonial del
Vangelo
• Voglio spiegarvi che cosa si
intende dire con “Iniziazione Cristiana”. È questa una espressione
un po’ difficile che ritorna
sovente in questa lettera.
Vostro figlio ha già imparato da
voi, dal vostro amore, dai vostri racconti, dal vostro modo di pregare chi è
Gesù e ciò che egli ci ha rivelato di Dio suo Padre. Verso l’età dei sette anni
il bambino si mette con più assiduità alla sua scuola per diventare suo
discepolo, per seguirlo come suo Maestro, per imparare la vita buona del
Vangelo.
L’Iniziazione Cristiana è, dunque,
una crescita progressiva nella fede, è una esperienza di vita cristiana
proporzionata all’età dei vostri bambini, aiutati e incoraggiati dalla vostra
presenza, con il sostegno della comunità, attraverso il parroco e i catechisti.
I fanciulli devono capire che è
bello vivere da cristiani. Per questo il catechismo non è scuola,
ma
“esperienza di vita”. Ecco perché insisto che accanto ai vostri bambini dovete
esserci voi genitori!
Mamma e papà, siete testimonial
del Vangelo!
Prima di tutto con l’esempio. È
questa la prima strada per trasmettere la fede e far gustare la gioia
del Vangelo. Senza l’esempio si
semina inutilmente. Sono sicuro che date l’esempio di valori umani
all’interno della vostra casa.
Devono, però, esserci anche gli esempi concreti di vita cristiana: l’amore
vicendevole, il perdono, la preghiera, la partecipazione alla Messa festiva …
Durante questo cammino saranno
celebrati i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia.
L’Eucaristia è la fonte e il
vertice della vita cristiana, è il
sacramento della maturità cristiana.
Nella nostra tradizione, la Prima
Comunione costituisce per i bambini e i genitori un indimenticabile giorno di
festa. Ma, certamente, non è la «festa della Prima Comunione» lo scopo e il
punto di arrivo dell’Iniziazione Cristiana dei vostri figli. Il vero scopo è
aiutare i bambini e i ragazzi ad entrare nella comunità cristiana e ad
acquisire una «mentalità di fede», cioè imparare a pensare, ad amare, a
scegliere, a vivere come ci ha insegnato Gesù.
Lungo questo cammino i sacramenti
della Cresima e dell’Eucaristia (e anche quello della Confessione)
rappresentano le grandi tappe che ci avvicinano alla méta. La domanda, allora,
non è «quando» si celebra la Prima
Comunione, ma «come» possiamo accompagnare i nostri figli all’importante
appuntamento con Gesù Eucaristia.
E in questo percorso di
avvicinamento ci sarà uno stretto coinvolgimento di voi genitori e,
d’accordo con voi, sarà fissato il
«quando».
Intanto sarà bello alla domenica,
il giorno del Signore, partecipare insieme, come
famiglia, alla celebrazione
della Messa.
L’Eucaristia non è soltanto una
bella cerimonia, ma è Gesù risorto che si rende realmente presente nel pane e
nel vino, che, per opera dello Spirito Santo, diventano il suo Corpo e il suo
Sangue. È difficile spiegare questo. Ma è una realtà meravigliosa. Con
l’Eucaristia possiamo dire: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”.
Solo partecipando attivamente e con fede alla Messa, passo dopo passo, riusciamo
ad afferrare qualcosa di questo mistero e aiutare i nostri ragazzi a penetrarlo
per quanto possibile. Così, quando vostro figlio giungerà alla Messa di “prima
comunione”, questa sarà l’inizio di un’esperienza forte di amicizia con Gesù
che segnerà profondamente la sua vita
ciao
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